Con riferimento alle domande -accolte dalla corte territoriale- di  risarcimento del danno esistenziale per perdita del rapporto parentale e  del danno morale e biologico jure successionis invocati dalla madre di  un lavoratore deceduto dopo quattro giorni da un infortunio sul lavoro,  la S.C., mentre ha negato il danno esistenziale (in quanto duplicazione  del danno morale jure proprio già riconosciuto) ed il danno morale jure  successionis (in quanto duplicazione del danno biologico richiesto allo  stesso titolo), ha confermato il riconoscimento nella misura del 100%  del danno biologico terminale jure successionis, considerando, più che  il lasso temporale tra l'infortunio e la morte, l'intensità delle  sofferenze provate dalla vittima dell'illecito per la presenza di una  sofferenza e di una disperazione esistenziale di intensità tale da  determinare nella percezione dell'infortunato un danno catastrofico, in  una situazione di attesa lucida e disperata dell'estinzione della vita.